Lo scorso 20 maggio Alfabeti ha festeggiato il ventennale dei suoi corsi tutti al femminile.
Una prima idea era nata con lo scopo di festeggiare la “rinascita” di Alfabeti dopo lo stallo causato dalla pandemia con un incontro tra i suoi volontari, molti dei quali nuovi. Ma subito si era aggiunta Francesca, la nostra vicepresidente che coordina la Scuola Donne chiarendo: “Ma voi lo sapete che proprio lo scorso marzo sono stati 20 anni esatti dalla nascita della Scuola Donne? Vogliamo festeggiare?”. Ma certo che lo vogliamo e così ci siamo messi di buzzo buono ad organizzare una doppia festa.
Data scelta: venerdì 20 maggio 2022.
Così c’è stato chi ha ordinato gli spuntini (addio con grande dolore, per motivi igienico-sanitari, ai cibi preparati a casa dai nostri studenti e studentesse), chi ha fatto partire gli inviti, chi ha preparato il “Doodle” per suddividere le bevande da portare, chi si è messo a tirare a lustro la sede addobbandola con le bandiere della Pace, chi ha fatto la spesa per allestire le tavole. E qui si è distinta la nostra Carolina che, proprio nel Consiglio direttivo, è incaricata di organizzare gli eventi. Ma, asso tirato fuori dalla sua manica, canta pure in una band tutta al femminile che gratuitamente ci ha pure regalato la possibilità di un concerto.
Così a partire dalle 18, si sono aperte le porte (nel senso letterale) della sede di Alfabeti. Da una parte, proprio a una delle due entrate, tutta la strumentazione per il concerto (casse, chitarre, bonghi, microfoni, e chi più ne ha più ne metta); dall’altra, tavoli riempiti di spuntini (rigorosamente confezionati), bicchieri e bevande a iosa.
Dopo i saluti di benvenuto del Presidente di Alfabeti che ha chiesto un grande applauso per il ventennale della Scuola Donne e ha ringraziato la consigliera Manuela Rebecchi che ha portato i saluti della presidente del Municipio 7 Silvia Fossati, la responsabile della Scuola Donne Francesca ha voluto evidenziare come la Scuola sia prima di tutto un punto di accoglienza per le donne straniere del quartiere:
“Le nostre donne, prima che studentesse, sono soprattutto nostre amiche!”.
Francesca ha poi letto il messaggio di saluto e di augurio inviato alla Scuola Donne dalla consigliera di Palazzo Marino Alice Arienta.
Francesca ha poi dato la parola ad alcune figure “storiche” della vita della scuola femminile di Alfabeti.
Gioconda Rainero (che tuttora insegna):
Incredibile che siano già passati tutti questi anni dallo scantinato da cui siamo partite…
Carla Castelli:
Essere qui vent’anni dopo mi fa sentire così vecchia! Però noi che abbiamo fatto partire Alfabeti siamo tutti felici che siate andati avanti ingrandendo l’associazione e portandola verso nuove mete.
Lucia Luchina:
Ho lavorato in questo quartiere per 30 anni. All’inizio, negli Anni 90, sono arrivati dapprima gli uomini, specialmente immigrati dall’Egitto, che trovavano piccoli appartamenti da affittare in zona. Poi, dopo qualche anno, sono iniziati i ricongiungimenti famigliari, oppure gli uomini giovani tornavano da là con le spose. Noi che lavoravamo al consultorio pediatrico di via Paravia ci siamo subito accorte dell’arrivo di queste donne che costituivano un grave problema per noi: come relazionarsi? Ricordo che io all’inizio lavoravo con un piccolo vocabolario portatomi da un mio conoscente dall’Egitto. E ricordo un bambino che mi portava un bigliettino della madre che si affidava a lui…. Così ho pensato di creare una scuola nel quartiere per queste donne, che insegnasse loro un italiano di base, per comunicare col dottore, con la maestra dei bambini, con il farmacista, col negoziante. Una scuola solo al mattino, che permettesse loro di frequentare una volta portati i figli all’asilo o a scuola. Ho chiesto aiuto alla Scuola serale di Alfabeti che era nata qualche anno prima e che allora stava in uno scantinato di via Maratta. Siamo partite con un gruppo di donne e abbiamo volantinato in tutto il quartiere e così, il 19 marzo del 2002 abbiamo aperto questa scuola tutta al femminile con grande gioia! Ricordo che bisognava insegnare loro tutto della vita quotidiana. Vedo ora, che la Scuola Donne che continuo a seguire da lontano fa sempre di più un sacco di cose. Brave alle nuove volontarie: continuate così!
Bianca Bottero:
Ricordo che vent’anni fa vedevo molte donne muoversi come tanti fantasmi nel quartiere. Persone che non parlavano, che non si fermavano, che non interagivano con gli altri. Sentivo come un’impellenza il bisogno di dar loro una dignità, una presenza non solo fisica. Per me è stata di fondamentale importanza la conoscenza con queste donne che mi hanno profondamente arricchita. E permettetemi qui di ricordare il lavoro iniziale fatto da Valeria Demolli che purtroppo non sta bene e oggi non può essere qui con noi.
Momenti di commozione, di occhi lucidi e di grandi applausi da parte delle oltre 60 persone presenti davanti alla sede e lungo il marciapiedi di via Abbiati.
È giunto a questo punto il momento del gruppo musicale tutto al femminile, il quartetto CeVoCê (Carolina Borella, Marie-Chantal Dumont, Viola Ghidelli e Rebecca Lolli), gruppo vocale e strumentale che da tempo si è specializzato in musiche dal mondo: un’ora bellissima che, sull’onda delle note e delle armonie vocali, ha portato tutti in un lungo viaggio in tanti posti lontani. Niente di più appropriato per una scuola come Alfabeti che insegna a immigrate e immigrati giunti a Milano da ogni angolo del mondo.
Per questo diciamo con orgoglio: “Viva Alfabeti e viva la Scuola Donne!”
Giovanni Pianetta