Mercoledi 25 settembre Alfabeti, nell’ambito del Corso di formazione per volontari, ha ospitato un’interessante conferenza di Umberto Contro, esperto di tematiche legate all’immigrazione e storico volontario di Alfabeti. Il tema era L’immigrazione a Milano.
Moltissimi sono i dati interessanti che sono emersi: primo fra tutti che nella nostra città risiede il 23,5% degli stranieri presenti in Italia. Per la maggior parte questi immigrati sono venuti per rimanere: sono qui con le famiglie, i loro figli sono nati qui e il 55,1% dei residenti in Lombardia ha anche il permesso di soggiorno di durata illimitata. Questo dato comporta una conseguenza importante: gli italiani tutti, che siano felici o meno della presenza di tanti stranieri, non possono più fingere che questi non esistano e anche gli italiani più razzisti non possono più pensare di continuare a relegare gli stranieri a ruoli subalterni. A livello istituzionale non è più possibile ignorare le loro esigenze: di imparare la lingua a tutte le età; di culto, creando appositi spazi; ecc.
Le nazionalità più numerose a Milano sono i filippini (37.000, la più grande comunità in Italia), gli egiziani (32.000) e i cinesi (20.000).
Gli immigrati sono giovani in un paese di vecchi: l’86,1% ha meno di 50 anni e solo l1% ne ha più di 70. Per fare un confronto interessante, gli italiani che hanno superato questa età, invece, sono il 22%.
Le esigenze degli immigrati si dividono su quattro fronti: la casa, l’istruzione, il lavoro e i rapporti sociali. Per quanto riguarda l’abitazione, solo il 20% degli immigrati ha acquistato casa, mentre gli altri vivono in affitto, spesso in co-abitazione e quasi sempre in situazioni di disagio, in case fatiscenti o sovraffollate. L’istruzione è un tema molto sentito: le scuole di italiano per adulti sono sempre pienissime, così come le scuole dell’obbligo sono piene di bambini immigrati (a Milano gli alunni stranieri sono 70.000). Il lavoro, vero obiettivo dell’arrivo in Italia, vede quasi quattro milioni di lavoratori regolari, il 19% dei quali risiedono in Lombardia. Gli ambiti professionali nei quali sono impiegati sono prevalentemente le pulizie, le costruzioni, la ristorazione, l’industria e i servizi alla famiglia. I rapporti sociali sono percepiti dagli stranieri come il problema più importante. Proviamo a immaginarci in una nazione diversa dalla nostra, della quale non sappiamo nulla, non parliamo lingua e dove non conosciamo nessuno: non è difficile capire il senso di straniamento e solitudine che ci coglierebbe. Sono, quindi, fortissimi il desiderio di instaurare rapporti con gli italiani (molto difficile) e con i connazionali (in genere, frequentati per necessità, non come conseguenza di amicizia).
Umberto ci ha raccontato molte informazioni interessanti, utili a capire meglio gioie e dolori dei nostri studenti e, quindi, a svolgere il nostro ‘lavoro’ in maniera più efficace.