Seppur in mezzo a tanti, tantissimi stereotipi (l’egiziano rivoluzionario, la bella persiana, la badante dell’est), da questo film esce un messaggio di grande importanza: che non esiste lo straniero o l’immigrato tout court, ma, invece, tante persone diverse, ognuna con personalità, vita, gioie, problemi che li rendono unici. Se tutti sentono la mancanza della propria casa e di amici e familiari e si trovano a combattere contro la burocrazia, il razzismo e la difficoltà a trovare lavoro, il regista è riuscito bene a mostrare ciascuno dei personaggi con una personalità distinta.
La mia classe, 2014, di Daniele Gaglianone. Con Valerio Mastandrea.