In questi tempi di sbarchi di migranti sulle spiagge della Sicilia e di battute xenofobe contro rappresentanti del governo, è interessante prendere in mano e rileggere un articolo che il grande scrittore americano John Steinbeck scrisse nel 1960.
La situazione negli Stati Uniti all’epoca vedeva bianchi contro neri: questi, segregati nella vita reale seppur non più per legge, venivano costantemente tenuti a distanza dalla comunità bianca (erano separate le scuole, le chiese, i ristoranti) e temuti in quanto diversi. Il paradosso nella separazione era che, come illustra meravigliosamente Steinbeck, la comunità bianca dava per scontata la propria superiorità ma allo stesso tempo richiedeva ai neri di essere più onesti, più educati, più lavoratori, più decorosi di loro. Per esempio, dai neri si pretendeva che non rispondessero alla maleducazione con la maleducazione, nè alla violenza con la violenza. In sostanza, dai neri ci si aspettava che, seppur con meno diritti, si comportassero come i (pochi) migliori fra i bianchi.
Vi consigliamo la lettura di questo bellissimo brano di Steinbeck, che vi proponiamo nella traduzione italiana: non sarà difficile trovare molte cose che ci ricordano la situazione sociale di oggi.
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