Alfabeti va in vacanza, e la prima a chiudere, come da tradizione, è stata la Scuola donne che segue il calendario delle scuole statali perché le nostre studentesse mamme, dallo scorso 8 giugno, data di chiusura delle scuole in Lombardia, si sono ritrovate con i figli a casa e più nessun tempo a disposizione per i nostri corsi. Più tardi, e anche questo come da tradizione, è toccato alla Scuola serale chiudere i corsi.
Alfabeti va in vacanza e, come da programma, venerdì 24 giugno si è svolta la cerimonia della consegna degli attestati di frequenza alle nostre studentesse e ai nostri studenti. E finalmente, come non succedeva da due anni, dopo c’è stato il tempo per una festa nella nostra sede come nel passato si è sempre fatto.
Però quest’anno da segnalare c’è stata anche una presenza importante: l’assessore Lamberto Bertolè, assessore al Welfare del Comune di Milano, ha risposto con piacere al nostro invito e si è gentilmente prestato a consegnare agli studenti, orgogliosi e anche un po’ emozionati, i loro attestati. A uno a uno. Questa presenza è per Alfabeti molto significativa perché l’assessorato al Welfare è quello a cui fanno riferimento le scuole popolari di italiano in città e la presenza dell’assessore è sicuramente un riconoscimento da parte dell’ente comunale del ruolo che queste scuole svolgono e in particolare la nostra associazione in un quartiere non certo facile come San Siro.
Da segnalare, accanto a Bertolè, la presenza della consigliera comunale Alice Arienta, una comprovata amica di Alfabeti, e quella di Emanuela Losito, funzionaria comunale e incaricata della piattaforma WeMi del Comune, ove confluiscono le associazioni del terzo settore e del volontariato. Impossibilitata a intervenire ma presente con l’invio di saluti e la promessa di una visita alla ripresa dei corsi la presidente del Municipio 7 (il nostro) Silvia Fossati.
Man mano che il presidente di Alfabeti e i volontari insegnanti chiamavano uno per uno lo studente o la studentessa, ecco sfilare un po’ i quattro angoli del mondo: occhi lucidi, strette di mano, a volte abbracci e molte risate. Di prammatica la foto di rito per ognuno con l’assessore Bertolè e l’attestato in mano. Foto che anch’esse partiranno per i 4 angoli del mondo a testimoniare la volontà di integrazione, di farcela, per alcuni anche di riscatto. Badanti peruviane che assistono i nostri vecchi, giovani ragazze latine che fanno corsi da infermiera o parrucchiera, ragazzi egiziani che lavorano il cartongesso nei nostri appartamenti, giovani africani muratori nei cantieri o garzoni nella bancarella dei mercati ambulanti. Tutti pronti a sedersi sui banchi dopo ore e ore di lavoro. Alcuni anche ragazzi senza lavoro magari, ma coscienti che lo studio della lingua del Paese che li ospita è il primo passo per una vita dignitosa e che possa garantire un futuro. Un futuro che magari nei loro Paesi di origine, per la fame, la miseria o la repressione politica gli è stato negato. Davvero i tanti studenti di Alfabeti (distribuiti più di 70 attestati) sono la migliore risposta a chi blatera di immigrati fannulloni…
E non vanno dimenticati naturalmente tutte le volontarie e i volontari che sono venuti la sera, ognuno per la sua classe e il suo turno, a incontrare i nostri studenti e a insegnare loro la nostra bellissima lingua. Ma anche a dare amicizia, comprensione, solidarietà. E spesso aiuto. In un anno per niente facile: classi ridotte, mascherine e green pass obbligatori, distanziamenti di rigore, con la paura di nuovi picchi della pandemia e di altre chiusure. Sono loro, i nostri volontari, l’orgoglio di Alfabeti.
Alla fine, dopo la premiazione, assalto alle tavole imbandite con cibi e bevande portati dai nostri volontari e dai loro studenti: cibi italiani e cibi etnici.
Un grazie particolare alle nostre tre volontarie: Anna, Valentina e Ludovica che hanno organizzato la serata sotto tutti gli aspetti!
E un arrivederci a fine settembre, quando si svolgeranno i test di ingresso e poi al 3 ottobre, quando ripartiranno i corsi di Alfabeti. Con novità in arrivo su cui stiamo lavorando.
Ma questo è un altro paio di maniche…
Buone vacanze!
Giovanni Pianetta