AlfabeTango è una delle iniziative messe in atto dalla nostra associazione Alfabetionlus per promuovere la cultura dell’accoglienza e dell’integrazione. Di cosa si tratta? Semplice: lezioni di Tango. Tenute dal nostro volontario Ulyano e dalla sua partner di ballo Iresha.
Abbiamo chiesto a Iresha e Ulyano di raccontarci il loro incontro con il Tango. Queste le risposte:
Iresha
Mentre percorrevo un tratto di strada ripido e solitario, proprio nel frangente in cui più avevo bisogno di un abbraccio empatico e silenzioso, il tango ha trovato me (e non viceversa!). È arrivato magicamente con lo stesso passo felpato e deciso di chi si avvicina per invitarti a ballare una tanda. Ho accettato quell’invito inaspettato, inconsapevole che sarei stata catapultata in un universo di senso con sfumature mai viste prima.
In inglese quando si parla di innamoramento si usa l’espressione ‘to fall in love’, io nel tango ci sono proprio caduta, sono finita nel suocaldo abbraccio cullata da note che fin dal primo istante ho sentito vibrare all’unisono con il mio cuore. I suoi brani traboccanti di avvolgente ritmo e passione, erano perfette espressioni del mio sentire, balsamo incantato sulla mia anima ferita.
Amo il tango perché ha irreversibilmente trasformato la mia esistenza donandomi una sensazione di vita che non avevo mai sognato di poter provare.
Ulyano
Nel 2010, dopo aver passato un anno e mezzo a San Francisco e con una delusione d’amore sulle spalle, ho deciso di andare in Argentina a trovare un amico. Qui ho scoperto un mondo di appassionati che da tutto il mondo erano giunti in Argentina per ballare il Tango. Mi sono lasciato rapire da questa magia ed ho abbracciato questa danza con la passione di un innamorato. Sono rimasto in Argentina per sei mesi. Da allora ballo quasi tutti i giorni.
Ben presto ho iniziato a fare da sostegno ai principianti, pur continuando a frequentare i livelli più avanzati. Sono passati quattro anni da quell’incantevole incontro, sono tornato in Italia, ripartito per l’America e ritornato. Sono successe tante cose nella mia vita, ma questa passione rimane un punto fermo della mia quotidianità. Oramai fa parte di me, del mio modo di essere, di pensare e agire.
Quando il direttivo di Alfabeti (l’associazione presso cui presto attività di volontariato insegnando l’italiano agli stranieri) ha richiesto ai volontari di fare proposte per nuove iniziative, ho pensato subito ad un corso base di Tango perché credo che questa danza abbia molto da insegnare e sia un “luogo” perfetto per accogliere l’altro.
Che cosa lega questa danza alla nostra associazione?
Potrei rispondervi che “Il tango è l’unica danza che si balla con il cuore e non con i piedi” prendendo in prestito le parole dello scrittore argentino Alfredo Helman; oppure, citando il presidente dell’Accademia Nacional del Tango di Buenos Aires, Horacio Ferrer: “il Tango nasce da un desiderio di riscatto per un dolore, una patria lasciata o un amore perduto. Ma guarda avanti, è rivolto al futuro”.
Il tango è una danza di anime che si inseguono, si desiderano, si avvicinano l’una all’altra senza sopraffazione e aggressività. L’abbraccio, che è al centro del ballo, avvicina l’uomo e la donna in maniera pacifica. Ballare il tango, infatti, aiuta ad esprimere sentimenti di empatia, affetto, amore.
Per queste ragioni consideriamo il Tango l’espressione corporea del nostro motto “L’integrazione parla la stessa lingua”.
I segreti del tango
Nel Tango tutte le figure e gli intrecci di gambe si muovono intorno all’abbraccio di due persone: il giro, la sacada, il gancho, la barrida, il boleo. È la coppia il centro dell’energia. «Il corpo deve essere diviso in due parti e bisogna dissociare la parte sopra da quella sotto. Mentre sotto le gambe si muovono, la parte di sopra deve essere sempre in connessione con l’altro, non perderlo mai». Senza la coppia il tango non esiste. «Ma per ballare in coppia ci vuole stabilità su se stessi, equilibrio e armonia. Prima di tutto con il proprio corpo».
Nella milonga, la sala da ballo serale, sono previsti codici di comportamento di rispetto e cura:
- ci si veste eleganti; ma non necessariamente, importante è la cura personale, evitare l’uso di profumi troppo forti e sono consigliate le caramelle alla menta specialmente per chi fuma.
- l’uomo invita la donna dopo uno scambio di sguardi, e con un cenno del capo e un sorriso la donna accetta, mentre il rifiuto diretto si cerca sempre di evitare, in genere la donna se non vuole ballare con un uomo gira semplicemente il capo alla sua “mirada” . Senza parole;
- durante il ballo non si parla. Ma tra un tango e l’altro sì: ci si conosce;
- si ruota in senso antiorario e non si devono urtare mai le altre coppie.
Alla fine di una tanda di 4 tanghi (la fine viene scandita dalla “cortina”, un pezzo di brano di musica diversa dal tango dalla durata di meno di un minuto) , si ringrazia la ballerina o il ballerino e si abbandona la pista, in certi casi isolati (galanterie d’altri tempi che fanno sempre piacere) l’uomo accompagna la donna al tavolo dove era prima di ballare.
Le galanterie e l’eleganza nei gesti, fanno parte del codice di comportamento. È così che si impara e ci si allena al rispetto dell’altro. Ed è così che trovi il tuo centro.
Ulyano raccontarci come prosegue questa prima esperienza di Alfabetango iniziata il 7 novembre 2014 (e che si concluderà verso gennaio 2015).
AlfabeTango è appena nato ed ha avuto un notevole successo, abbiamo fatto una sola lezione fino ad ora e vedo molto entusiasmo e voglia di imparare negli allievi, tra l’altro abbiamo con noi niente di meno che un’allieva argentina con suo marito cileno.
Pensi di riproporre più avanti quest’iniziativa e in che modalità?
Certo! Innanzitutto continuerei con gli allievi della prima ora per portarli avanti nel programma di apprendimento ed organizzando delle serate di ballo e di incontro per praticare ciò che si è imparato, poi se dovesse esserci richiesta per nuovi allievi principianti si potrebbe iniziare un nuovo corso principianti magari in primavera o l’anno venturo.
Per informazioni sui prossimi corsi Alfabetango contatta ulyano@hotmail.com.