Il 21 Luglio 2022 è mancata Valeria Demolli. Non ho avuto l’occasione di conoscerla personalmente ma so che la Scuola Donne le deve molto. Mi sembra quindi doveroso renderle omaggio attraverso le parole di chi ha avuto il privilegio di conoscerla e affiancarla fin dal 2002, quando Alfabeti ha avviato il progetto “Scuola Donne”, come abbiamo avuto modo di ricordare in occasione della festa del 20 maggio scorso.
Gioconda
Ciao Valeria, l’ esperienza di Alfabeti ci ha permesso di conoscerci, quel tanto che è bastato per capire che occuparci della lingua italiana per le donne e per gli uomini arrivati da lontano nel nostro quartiere era la cosa da fare. Ed era ed è da fare con attenta, intensa e pragmatica dedizione come tu mi hai insegnato. Ci lasci, cara Valeria , una importante eredità che spero accresca sempre più nell’attività di Alfabeti, anche nelle nuove volontarie e nei nuovi volontari.
Grazie, maestra Valeria.
Anna Cartisano
Una presenza silenziosa e importante, fin dalle mie prime mosse in Alfabeti, nel 2009. Era coordinatrice della Scuola Donne, io ero al serale, ci incontravamo solo alle riunioni. Faceva parte del gruppo delle fondatrici della scuola, era un riferimento per tutti. Ma il suo carattere schivo e riservato mascherava un po’ il suo grande attivismo. Ricordo ad esempio l’iniziativa della scuola di cucina, che ebbe un grande successo. Le donne preparavano i loro piatti tipici e si potevano consumare a pranzo, cucina etnica a un prezzo popolare. Un modo di valorizzare le loro competenze, di confrontarsi, di socializzare. Io ne ho approfittato varie volte, un’esperienza che varrebbe la pena ripetere. Ma ci vogliono persone dedite e dotate di capacità organizzative come le sue. Alfabeti le deve molto, ed è giusto che venga ricordata come merita anche se gli ultimi anni la malattia ce l’ha allontanata.
Grazie per tutto, Valeria
Bianca Bottero
Ho incontrato Valeria, che avevo conosciuto tempo addietro, nel 2009 tornando a casa, mentre usciva dallo scantinato di una corte di via Maratta con un codazzo di giovani donne velate.
È da allora che ho partecipato come volontaria all’insegnamento dell’italiano nella Scuola Donne di Alfabeti che lei aveva contribuito a fondare, e che ha costituito un’esperienza nella quale ho potuto dare e ricevere forse più emozioni e più stimoli umani di quanti avevo ricevuto fino allora dal mio insegnamento all’Università.
In ciò la personalità di Valeria è stata fondamentale: perché la sua disponibilità all’ascolto e alla comprensione di quanto le donne, giovani o meno giovani, alfabete o analfabete, riuscivano a comunicare, costituiva un immediato tessuto di reciprocità, una immediata empatia. Non si curava solo di insegnare l’italiano, ma di dare fiducia e certezze rispetto a valori che sentiva forti in loro e che del tutto naturalmente rispettava, quasi riferendosi a principi profondi e comuni. In ciò forse adeguandosi a esperienze passate, a un volontariato svolto in America latina, chissà… Una persona affascinante, piena di nascoste dolcezze, che tante ex allieve ricordano. Credo che la Scuola Donne di Alfabeti debba a lei la sua così specifica qualità.
E infine, vogliamo renderle omaggio attraverso le sue stesse parole, quelle dell’ultima testimonianza da lei resa, con le fondatrici della Scuola Donne: Lucia Luchina e Bianca Bottero, al nostro sito un anno fa:
[…]a fronte dell’enorme bisogno di appoggio così differenziato e profondo delle donne straniere che vivono nel quartiere e dello spreco di tanto capitale umano che le difficoltà di vita e dei loro bambini causano all’intera nostra società, la Scuola Donne di Alfabeti costituisce ancora, nell’anonimato degli spazi del quartiere, un riferimento prezioso: le donne che frequentano sono nostre amiche. Diciamo sempre che siamo un primo approdo, una sorta di Lampedusa.
E la Scuola Donne, Valeria cara, c’è e continuerà ad esserci anche per onorare la tua memoria.
Grazie!
Francesca Giannoccaro